Molto prima che esistesse la plastica ed i polimeri sintetici, tantissimi anni addietro fino all'inizio della vita sulla terra, la natura utilizzava i polimeri naturali per rendere possibile la vita. Non pensiamo ai polimeri naturali nello stesso modo in cui pensiamo a quelli sintetici in quanto non possiamo prenderci il merito come se fossero meraviglie della nostra ingegnosità, le industrie chimiche non possono venderle per ottenere guadagni. Questo comunque non rende i polimeri naturali meno importanti; anzi risulta che siano ancora più importanti sotto molti aspetti.
I polimeri natuali comprendono RNA e DNA che sono così importanti nella genetica e nei processi vitali. Infatti RNA messaggero è quello che rende possibili le proteine, i peptidi e gli enzimi. Gli enzimi sono in effetti un supporto per la chimica negli organismi viventi e i peptidi formano alcuni dei componenti strutturali più interessanti della pelle, dei capelli e perfino delle corna dei rinoceronti. Altri polimeri naturali comprendono i polisaccaridi (polimeri dello zucchero) e i polipeptidi come seta, cheratina e capelli. Anche la gomma naturale, naturalmente è un polimero naturale costituito esclusivamente da carbonio e idrogeno. Diamo un'occhiata ad ogni famiglia principale dei polimeri naturali più da vicino.
RNA e DNA contengono catene
polimeriche basate sulle unità di zucchero. Questo le rende polisaccaridi,
sebbene nel caso di RNA e DNA, esistano gruppi ben ordinati legati alle
unità di zucchero, che forniscono a questi polimeri le loro straordinarie
capacità.
Un'altra famiglia di polisaccaridi
comprende l'amido e la cellulosa. L'amido è
un polisaccaride ad elevato peso molecolare. Alimenti come il pane, il
mais e le patate sono colmi di amido. L'amido può avere anche 10.000
unità zuccherine collegate una all'altra. Il modo in cui queste
unità si legano, disposte in modo lineare o con alcune ramificazioni,
determina il tipo di amido o polisaccaride (approfondiremo l'argomento
più avanti). Un altro membro molto importante della famiglia dei
polisaccaridi è la cellulosa.
E' il polimero principale che forma piante e alberi. Il legno è costituito
principalmente da cellulosa. Questo polimero è diverso dall'amido.
(Cliccate qui per
saperne di più). L'amido è solubile in acqua calda e può
essere usato facilmente per diversi scopi. La cellulosa, d'altro canto,
è molto cristallina
e praticamente non è solubile. Il cotone è una forma di cellulosa
che viene utilizzata in molti dei nostri indumenti. Il fatto che non sia
solubile in acqua calda è molto importante. Altrimenti i nostri
abiti si dissolverebbero quando li laviamo. La cellulosa, inoltre,
ha la caratteristica, quando viene inumidita, e passata con il ferro caldo,
di diventare più liscia ed ammorbidirsi. Questo fa sì che
i nostri indumenti di cotone sembrino belli (almeno per un po’) ma rende
possibile il lavaggio.
Un altro membro dei polisaccaridi
è la chitina. Si trova nei gusci delle aragoste, dei gamberi, dei
granchi, dei gamberetti e degli altri crostacei. E' dura, insolubile… ed
anche in qualche modo flessibile. Non siamo riusciti a capire come creare
polimeri sintetici che abbiano questa chiara combinazione di proprietà.
Non siamo nemmeno riusciti a capire che cosa fare con la chitina, anche
se usiamo la cellulosa in molte applicazioni chimiche e per produrre carta,
case in legno, calzature in legno, e simili. Sono in corso molte ricerche
per l'utilizzo della chitina in diversi modi, e può darsi che qualche
giorno si possano realizzare indumenti o plastica con questo polimero.
Si tratta di un'area di ricerca molto importante in quanto utilizza i polimeri
naturali derivanti da fonti rinnovabili di prodotti di scarto. (Sapete
quanti gamberi perdono il loro guscio ogni anno per noi?)
Chimicamente la chitina è poli-(N-acetil-glucosammina). Eccone la struttura.
Se date un'occhiata più
da vicino ad ogni membro di queste famiglie di polimeri naturali ricordatevi
questo: la natura era lì per prima, e di gran lunga! Uno dei compiti
di noi scienziati è quello di cercare di capire come la natura agisca
in modo così perfetto per poterla imitare. Ad esempio quando abbiamo
scoperto le straordinarie proprietà della seta siamo stati poi in
grado di realizzare la seta sintetica sotto forma di nylons.
C'è ancora molto da fare, comunque, prima che si possano realizzare
un RNA e un DNA sintetici, il che porterebbe ad una vita sintetica. Mentre
probabilmente non arriveremo mai a questo, il tentativo di capire come
funziona porta notevoli sviluppi nei polimeri sintetici e nelle altre aree
compresa la medicina e la biochimica. Questo porta ad un argomento importante
ossia che la scienza è come la vita. Non ha a che fare solo con
una materia, ma con tutte le materie collegate tra loro. La scienza dei
polimeri non è l'unica scienza, e può anche non essere la
scienza più importante (anche se noi che siamo del settore pensiamo
di si!) E' una delle aree che possono aiutarci a capire ed a utilizzare
la conoscenza che noi ricaviamo dallo studio della natura. In questo modo
sviluppiamo tecnologie.
(Nota: solo per chiarire
questa questione dell'insieme scienza-e-tecnologia, scienza e tecnologia
sono due cose diverse. La scienza è la raccolta di conoscenza tramite
l'osservazione e la sperimentazione. La tecnologia è l'utilizzo
di questa conoscenza. Ad esempio: Usando la scienza abbiamo appreso che
i gas ad elevata temperatura espandono. Usando quindi la tecnologia, utilizziamo
i principali gas che si espandono ad elevata temperatura per realizzare
i motori a scoppio che possono far funzionare un'automobile. Capite come
funziona?)
Le proteine sono state il primo esempio di poliammidi (un nome carino per il nylon). Entrambe hanno in comune molti tratti ma sono molto diverse nel modo in cui sono costituite e nelle loro proprietà fisiche. Sono simili
per il fatto che entrambe contengono i legami ammidici nella catena principale.Le
ammidi sono formate dall'unione di gruppi funzionali carbossilici e
da gruppi amminici tramite la perdita di acqua. (Per saperne di più
cliccate qui).
Il segmento molecolare ammidico è unico nella sua struttura e nelle
sue interazioni intramolecolari. A causa dell'ibridazione dell'azoto, del
carbonio e dell'ossigeno del gruppo ammidico, il segmento è sostanzialmente
piatto. Cosa più importante, l'idrogeno sull'azoto e
l'ossigeno carbonilico sono capaci di forti interazioni chiamate legame
idrogeno. Per questo motivo i gruppi ammidici si piacciono così
tanto da formare forti connessioni, le quali forniscono insolite
proprietà ai questa classe di polimeri. Questo tipo di interazione
viene anche discussa nella sezione relativa ai nylons, ed è la similitudine
chiave tra le poliammidi sintetiche e quelle naturali.
Le differenze tra il modo
in cui la natura produce i nylons ed il modo in cui noi lo facciamo è
sorprendente. La maggior parte delle volte produciamo il nylon con molecole
che contengono molti gruppi CH2 La sezione sui nylon mostra
strutture del nylon 6 e del nylon 6,6, due delle poliammidi sintetici
più comuni. Possiedono quattro, cinque o sei gruppi CH2 tra
le unità ammidiche. La natura, comunque, risparmia molto di più
scegliendo di utilizzare solo un singolo atomo di carbonio tra i gruppi
ammidici. La differenza è che la natura sostituisce questo atomo
di carbonio con molti segmenti e gruppi funzionali differenti.
Questo da origine a due proprietà
fondamentali. Prima di tutto i segmenti individuali e la stessa molecola
sono attivi a livello ottico o chirale. Questo
significa che sono come guanti: ci sono entrambe le versioni, destra e
sinistra. Per qualche ragione la natura sceglie di usare solo la versione
sinistra degli amminoacidi sintetizzati dalle piante e dagli animali.
Il fatto che venga utilizzato solo uno dei due isomeri porta ad alcune
conseguenze stereochimiche. Ad esempio
i polipeptidi naturali possono formare strutture elicoidali mentre i nylon
non possono. Le conformazioni elicoidali aumentano la stabilità
dei polipeptidi naturali. Sapete che alcuni batteri possono sopravvivere
in acqua bollente? Questo è possibile poiché
i loro polimeri naturali sono stati stabilizzati da queste strutture elicoidali.
La figura mostra una di queste strutture elicoidali,
chiamata elica-a
Piccoli segmenti di tali strutture elicoidali sono quelli che la natura
utilizza per dare una certa forma agli enzimi in modo che possano realizzare
la loro magia catalitica. Ad esempio un segmento flessibile, avvolto in
modo casuale, può essere unito a due eliche-a in modo che possano reagire insieme su qualche substrato.
Gli enzimi sono uno dei tipi
principali di polipeptidi e sono indispensabili per la vita sulla terra.
Tutti gli organismi viventi utilizzano enzimi per fare, modificare e sminuzzare
i polimeri di cui abbiamo parlato. Gli enzimi sono i catalizzatori che
svolgono compiti particolari. In effetti la maggior parte delle volte ogni
enzima svolge un solo tipo di lavoro o forma solo un tipo di molecola.
Questo significa che ci devono essere molti enzimi differenti, tutti formati
da diverse combinazioni di amminoacidi uniti nei polipeptidi in modo unico
per svolgere tutti i compiti di cui necessitano gli organismi viventi.
Sappiamo che ogni creatura sulla terra ha centinaia o anche migliaia di
enzimi diversi per svolgere tutti i compiti necessari. La cosa veramente
strana è che ogni enzima deve essere prodotto da altri enzimi. Questo
conduce ad un meccanismo di controllo molto complicato: non abbiamo la
più pallida idea (nella maggior parte dei casi) di come la natura
decida quali enzimi debbano essere prodotti e quando, o come gli enzimi
vengano attivati e disattivati. Stiamo iniziando a comprenderlo, e lo studio
di questi sistemi è una parte importante della biochimica e della
biologia.
Uno dei polipeptidi caratteristici
che abbiamo iniziato ad utilizzare molto presto per le sue grandiose
proprietà è la seta. La seta è stata scoperta dai Cinesi molto tempo
prima della nascita di Gesù. La seta è prodotta da piccoli
bachi che costruiscono i bozzoli, dove si tramuteranno in farfalle. Rubiamo
la seta ai bruchi che resterebbero in quel limbo per molto tempo.
La seta viene filata in fibre.
Fasci di sottilissimi polimeri singoli uniti tra loro per essere più
resistenti. Questo è il metodo con cui si fanno le corde, usando
deboli fili singoli legati insieme in modo tale che il gruppo sia flessibile
e resistente. La struttura delle molecole di seta è insolita
per un polipeptide. Essa ha molti degli amminoacidi non sostituiti,
come la glicina. I segmenti di glicina sono
in grado di formare catene piatte ed estese capaci di aggregarsi in modo
gradevole e compatto. Questo da alla seta la sua caratteristica resistenza
e brillante flessibilità. La seta possiede delle caratteristiche
talmente particolari , specialmente nei climi caldo-umidi, che le hanno
permesso di dominare il commercio nell'est Asiatico per secoli e secoli.
Il commercio della seta tra Giappone e Cina ha controllato l'economia delle
civiltà di quella zona per un periodo più lungo di
quanto vogliano ammettere i due Paesi. Anche in America la seta è
diventata importante prima della Seconda Guerra Mondiale, veniva utilizzata
per produrre calze in seta. Quando la seta iniziò ad essere utilizzata
per le corde del paracadute le donne si preoccuparono molto. Questo indusse
le società chimiche a sintetizzare la seta artificiale, il nylon,
per poter produrre calze in nylon in modo che le donne potessero avere
nuovamente i piedi caldi e gli uomini potessero tornare a combattere la
loro guerra.
Un'altra differenza fondamentale
tra i polipeptidi ed i nylons è il modo in cui vengono prodotti.
Noi esseri umani produciamo i nylons a tonnellate ogni giorno in enormi
impianti chimici dove semplici molecole vengono unite in grandi quantità
per fornirci i prodotti di cui abbiamo bisogno o che desideriamo. La natura
è molto più attenta e concisa nel modo in cui fa le cose.
In un organismo vivente, per produrre un enzima devono essere coinvolti
un altro enzima o una specie attiva. La sintesi coinvolge sempre delle
"dime", una registrazione del modo in cui gli amminoacidi singoli debbano
essere uniti insieme per avere il polimero finale. Questa dima o mappa
è un RNA messaggero (mRNA). Il messaggio che trasporta, naturalmente,
è il modo in cui l'enzima coinvolto che forma il peptide dovrebbe
realizzare il polipeptide. Ogni amminoacido viene
portato all'enzima tramite una molecola portatrice e successivamente attivato
per l'unione ai precedenti , mediante reazioni a catena. L'enzima
aggiunge un singolo amminoacido per volta come indicato dal mRNA. Si tratta
di un processo lento e noioso che richiede molto tempo. Qualche volta gli
enzimi si sentono frustrati, in attesa che arrivi il giusto amminoacido,
e aggiungono quello sbagliato. Per compensare questo viene fatto il "back
up" dell'enzima ogni tanto per controllare il lavoro. Se si è verificato
un errore esiste un processo per rimuovere l'amminoacido sbagliato ed inserire
quello corretto. Noi esseri umani non facciamo mai così, lo distruggiamo
e lo buttiamo via, tutto qui.
Stiamo iniziando a comprendere
come la natura metta insieme queste molecole ed abbiamo capito come farlo
da soli. In ogni caso non siamo così bravi e non possiamo creare
molecole molte grandi in modo efficace. Se commettiamo un errore, infatti,
roviniamo l'intera molecola e non sappiamo come aggiustarla. Il tipo
di macchina utilizzato per realizzare polipeptidi sintetici analoghi a
quelli naturali viene chiamata sintetizzatore peptidico. Questa macchina
è costruita intorno a piccole perle polimeriche che uniamo al primo
amminoacido che vogliamo inserire nella nostra catena polipeptidica. (Viene
chiamato Approccio alla Sintesi Merrifield. L'utilizzo delle perle di polimero
è stata un'idea molto importante, Robert Merrifield ha vinto il
premio Nobel per questo negli anni cinquanta.) A questo punto prendiamo
un amminoacido attivato, simile a quello utilizzato dalla natura, e lo
colleghiamo formando un legame ammidico. Ripetiamo questo processo in continuazione,
cercando di attivare questa reazione ogni volta su ogni molecola su ogni
perla. Talvolta, non siamo così fortunati e perdiamo un amminoacido.
Questo significa che alcuni polipeptidi hanno delle unità mancanti.
Questo conduce a miscugli di prodotto buono e prodotto cattivo, nei quali
il prodotto buono può essere il componente minore. Questo peggiora
in modo proporzionale alla grandezza del polipeptide che stiamo cercando
di realizzare ed è uno dei problemi più gravi che riscontriamo
nel metodo utilizzato per ottenere i polipeptidi.
Se solo potessimo capire
come fare il "back up" ed il controllo di ognuna delle nostre aggiunte,
e quindi correggere gli errori che riscontriamo, forse potremmo fare un
buon lavoro così come lo fa la natura. Forse.
Probabilmente vi state chiedendo
perché vogliamo fare un lavoro così complesso come creare
prodotti sintetici analoghi sintetici di quello che la natura fa così
bene. (Se non ve lo chiedete, andate avanti ugualmente). Sono molte le
ragioni, una delle quali è quella di capire come agisce la natura.
Un'altra è quella di capire perché peptidi ed enzimi lavorano
in quel determinato modo. Spesso non è chiaro a noi comuni mortali
il motivo per cui una data sequenza di amminoacidi faccia si che un polipeptide
assuma una certa forma o una certa struttura. Queste strutture sono punti
chiavi per capire come i polipeptidi svolgano qualsiasi compito affidato
loro dalla natura. Qualche volta quando vediamo il modo in cui la natura
mette insieme queste molecole, possiamo realizzare prodotti sintetici analoghi
che fanno la stessa cosa ma sono più facili da realizzare. Questo
ha portato allo sviluppo di nuovi farmaci e al trattamento di alcune malattie
genetiche.
La natura inoltre agisce
in modo diverso da noi sintetizzando i polipeptidi in acqua. La maggior
parte delle nostre sintesi non utilizza acqua. Noi talvolta sintetizziamo
le nostre poliammidi in solventi organici tossici. Questo crea un
problema: cosa facciamo con i solventi organici una volta terminato il
processo? Talvolta li bruciamo, ma stiamo cercando di riciclare questi
materiali sempre di più. Non solo sono sempre più costosi
da acquistare (paragonati all'economica acqua che si trova ovunque, o quasi
ovunque) ma dobbiamo essere responsabili del loro riciclaggio, purificazione
ed eliminazione finale. Un esempio di come la natura usa l'acqua in questo
modo, che noi non abbiamo ancora capito, è la produzione della seta
dei ragni. I ragni tessono le loro ragnatele da soluzione di polipeptidi
in acqua. Queste soluzioni vengono spinte fuori attraverso una piccola
filiera del ragno ed allungate velocemente per formare la ragnatela che
tutti abbiamo già visto e nella quale qualcuno si è infilato.
La cosa veramente misteriosa è che, una volta formate, queste ragnatele
non sono più solubili in acqua. Se solo potessimo capire come i
ragni prima facciano la seta nell'acqua e poi filino le loro ragnatele, potremmo realizzare il nylon nello stesso modo. Questo potrebbe risparmiarci
un sacco di problemi di eliminazione dei rifiuti, e denaro. Questa è
un'area di ricerca di base per la quale abbiamo bisogno di molto aiuto;
forse avete in mente qualche processo che potremmo provare.
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DNA e RNA
Legno e Patate.
Chitina: Il polimero per gli amanti del pesce!
Impariamo dalla natura
PROTEINE E POLIPEPTIDI
Proteine
La poliammide in basso
a sinistra è di origine naturale. Quella in alto è una poliammide
sintetica, il nylon 6,6. In natura ogni unità ripetitiva ha un gruppo
R specifico e diverso. La natura dei gruppi R e l'ordine in cui si presentano
possono dare una varietà infinita di proprietà. Che microstruttura
confezionata! Come sembra monotona la poliammide sintetica, in confronto
a quello naturale, ogni unità ripetitiva è esattamente la
stessa. Come siamo deboli!ENZIMI
Viaggiando sulla strada della seta
LE NOSTRE DEBOLI CAPACITA'
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